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Riflessioni: Giornata nazionale in memoria delle vittime

Lo scorso 18 marzo è stata proclamata Giornata Nazionale in memoria delle vittime.

Sarà celebrata infatti ogni anno e su tutti gli edifici pubblici le bandiere saranno a mezz’asta.

E’ diventato Legge, il dovere ricordare le vittime e l’umanità dimostratasi, la forza e la debolezza, durante uno degli avvenimenti più grandi dell’ultmo cinquantennio, approvato all’unanimità dalla commissione Affari costituzionali del Senato.

Il 18 marzo è stato prescelto poiché in quello del 2020 i mezzi militari, a Bergamo, sfilavano per le strade con a bordo le salme delle vittime. In relazione alla Giornata, si aggiunge, verranno previste delle attività celebrative, informative e di sostegno economico alla ricerca.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato a Bergamo alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus. Dopo la deposizione di una corona di fiori al Cimitero monumentale della città, si è svolta, al Parco Martin Lutero alla Trucca, l’inaugurazione del Bosco della Memoria con la cerimonia per la messa a dimora dei primi 100 alberi.

“Non possiamo abbracciarci, ma questo è il giorno in cui dobbiamo sentirci tutti ancora più uniti.” dice Draghi.

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Aperire un cimitero per animali.

Il cimitero per animali Dolce Quiete nasce dall’amore che proviamo per i nostri animali domestici. Essendo parte integrante della nostra quotidianità e della nostra famiglia abbiamo pensato che quando non ci saranno più vorremmo almeno avere un posto in cui poter andare a far loro visita. Idea che riteniamo sia condivisa da tutti quelli che, come noi, amano i propri amici a quattro zampe”.

La Famiglia Munno ha dato il via al primo cimitero per animali del centro Sud, al confine tra Rende e San Pietro in Guarano.

Dal ritiro in loco con furgone apposito e collocazione nella cassa in legno alla tumulazione nel posto assegnato”.

Non solo: diamo la possibilità di far visita ogni volta che si desidera, concordando giorno. Ovviamente il cimitero è autorizzato; ogni fase è eseguita nel rispetto delle norme igienico-sanitarie; oltre che irrispettoso verso i nostri amati animali che ci hanno dato tanto amore disinteressato in vita, è anche illegale fare sepolture abusive in giardini o terreni privati”.

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Cos’è l’eredità digitale?

Corrispondenze elettroniche, profili attivi sui social network e file privati stipati in cloud virtuali, sono ormai pratiche condivise da molti. Ma che fine fanno queste informazioni in caso di decesso della persona che ne era titolare?

In Italia, come del resto in molte altre parti del mondo, non esiste per ora una legislazione specifica in merito. Il termine eredità digitale si riferisce all’insieme dei dati digitali che una persona deceduta lascia online, ovvero in hard disk, chiavi usb e dischi di varia natura.

Profili di Facebook e Instagram, il conto online, le caselle di posta elettronica, gli spazi di archiviazione su cloud esterni, licenze, ma anche chat e file multimediali di qualsiasi tipo.

Per approfondire, vi proponiamo un sempio pratico relativo a un fatto realmente accaduto nel 2005:

(Michigan) la famiglia Ellsworth ha appena appreso che il figlio Justin, un marine ventenne, è caduto vittima di una imboscata. Ai genitori del ragazzo vengono restituiti gli effetti personali e, dopo qualche tempo, il padre di Justin si accorge che sul PC del figlio continuavano ad arrivare mail.

Ogni tentativo di accesso, però, è reso vano dalla password non nota, ai genitori che avrebbero voluto ricostruire la vita del figlio basandosi sullo scambio di e-mail. Il provider però rifiuta la richiesta, appellandosi alle sue condizioni generali d’uso che infatti prevedono, in caso di morte del titolare, la distruzione dell’intero contenuto della posta elettronica.

Il contenzioso ha fatto riflettere molte aziende informatiche sulla necessità di adottare politiche di riservatezza meno rigide, tant’è che molte di loro hanno previsto il cosiddetto mandato post-mortem. In questo modo, una persona di fiducia viene designata in modo ufficiale come erede digitale delle informazioni la cui titolarità spettava al soggetto defunto.

Anche Noi Consigliamo quindi di prendere seriamente in considerazione la questione dell’eredità digitale leggendo bene la privacy policy del sito a cui stiamo per iscriverci e mettendo nero su bianco le proprie volontà, anche in materia informatica.