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Il rito funebre nella Grecia antica

Il rito funebre nella Grecia antica aveva una grande importanza. Dare sepoltura ai morti era uno dei supremi doveri dei vivi che rispettavano le leggi degli dèi.

ra fondamentale che il corpo dell’uomo non fosse lasciato in pasto a cani e uccelli rapaci, altrimenti la sua psyché – la parte invisibile che lo accompagnava durante la vita e che usciva dalla sua bocca nel momento in cui esalava l’ultimo respiro – non avrebbe potuto raggiungere l’Ade, il regno delle ombre; sarebbe stata allora costretta a vagare senza posa e a diventare uno spettro malefico e terribile per gli uomini. all’annullamento della memoria e della dignità della persona.

La mancata sepoltura era dunque una delle pene peggiori che si potevano infliggere a un uomo. Ecco perché quando un compagno era ucciso, la prima preoccupazione degli opliti più generosi era quella di non abbandonare il cadavere alla mercé dei nemici, anche a costo della propria vita.

. La preparazione al funerale era riservata alle donne della famiglia, che lavavano e vestivano il defunto per l’esposizione e il compianto; questa cerimonia si svolgeva generalmente in privato, con il corpo disteso su una kline o su un letto ricoperto di tappeti, ma in alcune occasioni poteva essere pubblica.

La bocca del defunto durante la cerimonia era coperta da una benda, talvolta di foglia d’oro, che riproduceva la forma delle labbra come quella da Camiro ed Exochi. Fuori della casa colpita da un lutto veniva posto un vaso pieno d’acqua per la purificazione dei convenuti e successivamente dell’abitazione e dei familiari.

 Seguivano il trasporto alla tomba (ekphorà), il rito funebre, con la cremazione o l’inumazione del corpo, e offerte di cibo (frutta, uova, piccoli animali) e libagioni. Il corredo tombale era composto da oggetti cari al defunto oppure deposti come offerte; nelle varie epoche sono attestati manufatti con specifica valenza funeraria, magica o rituale (chiodi, astragali, sonagli, melagrane), vasi destinati a contenere unguenti, figurine di piangenti, monete come obolo a Caronte.Al rientro a casa si svolgeva un piccolo banchetto (perideipnon) e la purificazione dal lutto. Differenziazioni in base al sesso, all’età e alla classe sociale si evidenziano non solo nella composizione e nella ricchezza dei corredi, ma anche nelle tipologie delle sepolture e nella esclusività di uso di alcune aree delle necropoli,

equivaleva l rispetto per i defunti ha imposto generalmente l’inviolabilità delle tombe anche nei secoli successivi

Durante l’esposizione funebre si usava procedere a un rito purificatorio, consistente nello spruzzare acqua sulla salma con ramoscelli di erbe aromatiche, come l’origano, o tralci di vite. Vicino all’uscio della stanza era sistemato un recipiente con acqua, mentre accanto alla salma vi erano lekythos dipinti con soggetti funerari, contenenti oli o unguenti profumati, che sarebbero poi finiti sul rogo o nella tomba, insieme alla salma. Le donne di casa, oppure mercenarie assunte appositamente, dovevano assistere il defunto con continue lamentele

Era prescritto un periodo di lutto, ma la durata era differente, non solo a seconda del grado di parentela, ma anche delle località.

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I cimiteri diventano parchi e musei

Siamo a Londra, tra i cosiddetti “magnifici 7”.

Spazi che nella storia sono stati cimiteri ed ora, stabiliti ed anzi diventati, maestosi parchi sparsi sul territorio londinese, fungono a una nuova funzione, non più attivamente solo funebre.

L’abbandono e l’inutilizzo dei cimiteri ha infatti permesso negli anni alle numerose specie arboree ed animali una rigogliosa crescit, per il gusto ed il piacere degli abitanti! Che fortuna!

tra questi in particolare il cimitero di Brompton è stato scelto come beneficiario delle cure, della manutenzione e della custodia da parte dell’associazione Friends of Brompton per preservare le maestose opere d’arte architettonica e non solo che lo caratterizzano.

Poli atrattivi rinnovati per giovani designer del paesaggio e dell’architettura, tale che l cimitero di Tower Hamlets è stato anche dichiarato riserva naturale: ma in realtà è anche il centro di ritrovo e cultura che ospita opere e performance di giovani artisti, festival del cinema e spettacoli di circo contemporaneo.

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La festa del Qingming

chiamata anche Festa della Luminosità Pura o Festa della Luminosità Chiara, Giorno degli Antenati o Giorno della Pulizia delle Tombe, è una festa tradizionale cinese celebrata 104 giorni dopo il solstizio d’inverno (Wikipedia). Il culto degli antenati è infatti una pratica della tradizionale religione cinese, che preveda la visita da parte di intere comunità nei cimiteri delle periferie per onorare gli antenati anche attraverso il simbolico ramo di salice.

Secondo la leggenda, la Festa del Qingming risalirebbe alla dinastia Han (206 a. C.-220 d. C.), raggiungendo il culmine con le dinastie Ming e Qing (1368-1911), quando alcuni non solo bruciavano denaro di carta    davanti alle tombe, ma offrivano anche agli avi dieci ciotole di cibo. Se nel passato erano le famiglie i nuclei protagonisti, oggi sono i Gruppi, veri e propri segmenti della società che si spostano mossi dalla gioia di mantenere questa tradizione

Quando arriva la festa, si raggiungono i cimiteri dei parenti anche quelli ” degli eroi “per offrire fasci o corone di fiori, affidando loro il ricordo dei defunti. Per l’occasione si facevano anche volare gli aquiloni, si tenevano gare di tiro alla fune e si giocava all’altalena.

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La pasqua: di riflessioni e nuove occasioni

La parola Pasqua  deriva dal latino Pascha e dall’ebraico Pesah che significa “rinascita”, “passaggio”, è il culmine del Triduo pasquale, i tre giorni precedenti la domenica di Pasqua, centro e cuore di tutto l’anno liturgico. Passaggio di Gesù dalla morte alla vita e simboleggia l’atto del donare. Gesù ha sacrificato, donato la sua vita per i Cristiani, liberandoli dal peccato ed è risorto con loro a nuova vita.

Non è un caso il proporvi una riflessione più spirituale in queste giornate.

Indipendentemente dal credo di chiunque, queste giornate di raccolta ci invitano a riflettere sul vero senso della libertà e sulla possibilità di rinascita e riscatto che la vita ogni giorno ci offre. Dare un senso ad ogni giornata e ad ogni azione è spesso un  mantra che riecheggia nelle nostre meni di SendGoodBye tanto che siamo arrivati fin qui, credendo nel messaggio che vogliamo diffondere e nel cambiamento che ci aspettiamo.

La consapevolezza o mindfullness , di cui leggevo sui giornali giorni fa è quel senso di pienezza interiore dato dalla piena consapevolezza di chi siamo e di cosa stiamo facendo e per cui medtando, al sole di qesto splendido weekend ho cercato di cogliere e trasmettere al meglio a voi che leggete, questo senso di cambiamento e conversione che la cultura a cui apparteniamo ci dona.

Entrando in connessione con la natura durante il periodo pasquale sperimentiamo il passaggio dalle stagioni fredde a quelle calde e la rifioritura di ciò che ci circonda, sperimentiamo il risveglio della natura nei nostri appartementi e il risveglio del nostro stesso corpo sotto i tenui raggi di Aprile.

Le simbologie ed i cicli naturali ci regalano la possibilità di lasciar andare ciò che non ci serve più. Ci invitano ad ascoltare i reali bisogni del corpo e del cuore, a far sbocciare nuovi progetti, intenzioni e nuova vita.

Se non hai ancora sentito il messaggio di SendGoodBye puoi trovare tutto nelle nostre pagine e nel nostro sito.

Nella speranza di risvegliarci e sentirci più vicini, più rinnovati e condividere la gioia di fare sempre un passo avanti.

Insieme.

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Riflessioni: MESSAGGIO PER LA QUARESIMA 2021

Quaresima: tempo per rinnovare fede, speranza e carità.

Nell’attuale contesto di preoccupazione

in cui viviamo e in cui tutto sembra fragile e incerto, parlare di speranza potrebbe essere quasi paradossale.

Allora ci pensiamo, nel tempo di Quaresima perchè fatto per sperare, per tornare a rivolgere lo sguardo alla pazienza, e continuare a prenderci cura di noi e delle nostre comunità, una comunità o un mondo che abbiamo spesso maltrattato. È speranza nella riconciliazione, con la nostra famiglia, con i nostri valori, con i nostri ideali e con la nostra fede.

Nella Quaresima, stiamo più attenti a «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, invece di parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano». A volte, per dare speranza, basta essere «una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza».

Nel raccoglimento e nella preghiera silenziosa, la speranza ci viene donata come ispirazione e luce interiore, che illumina sfide e scelte della nostra missione.

Anche la Quaresima 2021 sarà segnata dalla pandemia e dalle misure anti-Covid che scandiscono la vita ecclesiale in Italia, e quindi nel rispetto delle regole e delle altre persone, è nostro compito quest’anno elevare le nostre esistenze per riscoprirci esseri più forti e uniti.