Gli etruschi praticavano sia il rito dell’inumazione che quello dell’incinerazione, detta anche cremazione.

I canopi della tomba a camera di Macchiapiana
(Museo civico di Sarteano, prov. Siena)
I canopi sono vasi di terracotta per contenere le ceneri Il defunto o la defunta sono riprodotti nelle loro fattezze o in figure idealizzate sul coperchio del canopo, quasi a volerne contrastare lo sfacelo fisico. Il canopo rimane in uso per un secolo circa, tra il 680-675 e il 580-575 avanti Cristo. Lo troviamo ovviamente nelle sepolture dei personaggi più in vista o delle famiglie più agiate. Il rango del defunto è sottolineato dalla presenza di un trono o di un sedile con alta spalliera, su cui il canopo è insediato. Il coperchio del vaso è costituito da una testa umana modellata nell’argilla, con gli occhi, il naso e le orecchie, e con la capigliatura resa a graffito. Sul corpo panciuto sono aggiunti piccole braccia, i seni e altre parti anatomiche.

Canopo proveniente dalla necropoli di Tolle
(Museo archeologico di Chianciano Terme, prov Siena)
I ritratti dei canopi erano di grande potenza espressiva, avevano un valore simbolico più importante della loro funzione di raccoglitore per le ceneri del defunto
In molti casi i canopi hanno una potenza espressiva, da poter essere considerati come il prodotto d’arte più peculiare dell’arte funeraria etrusca.