Categories
First Category

Dopo la morte di un animale d’affezione

 

                                       Mi hai lasciato

                            per vivere in un’altra dimensione,

                                        ma di te conservo

                           il dolce calore del sole d’inverno.

Chiunque abbia posseduto un animale d’affezione, che ha terminato la sua vita, ha affrontato una vera e propria perdita. Il tempo di elaborazione di questo lutto è molto soggettivo e la sofferenza e tanto più profonda se le persone vivono da sole e se l’animale è stato la loro sola compagnia.

In queste persone nasce l’esigenza di collocare il corpo in un luogo dignitoso e rispettoso dell’ambiente e solitamente si affidano alle informazioni del veterinario di fiducia o del comune di residenza. Occorre ricordare che il corpo dell’animale è considerato “speciale” e va trattato secondo norme specifiche.

Oggi è aumentata la possibilità di scelta per la sepoltura degli animali d’affezione o per la cremazione del corpo e questo dipende dalla sensibilità delle persone e dalle regole comunali a cui bisogna attenersi per motivi sanitari (in Italia, la violazione è  punita ai sensi del D.Lgs. n. 36/2005 art. 4, che prevede una sanzione amministrativa che può arrivare fino a euro 28.000,00).)

La prima regola da seguire è che la morte per malattia o eutanasia dell’animale deve essere certificata dal veterinario e poi comunicata all’ASL di competenza entro i giorni determinati dal servizio sanitario.

Non tutti i proprietari di animali di affezione sanno che possono richiedere i servizi delle aziende di Pompe Funebri presenti nel territorio, per svolgere, in modo più sereno e condiviso, le pratiche relative alla loro sepoltura o cremazione.

In entrambi i casi si lascia al padrone la discrezionalità di individuare i luoghi dove

  1. sotterrare il corpo dell’animale in ambiente privato (come il giardino di casa); Occorre però rispettare alcune regole: richiedere l’autorizzazione da parte del responsabile dei servizi veterinari della ASL locale, rispettare i parametri richiesti x la fossa, dichiarare che nel terreno non siano presenti falde acquifere, per evitare il pericolo d’inquinamento delle stesse, e utilizzare un contenitore per il corpo di materiale biodegradabile, perché sia facilitata la decomposizione.
  2. far sotterrare il corpo in un cimitero per animali (che sono sottoposti a vigilanza comunale)
  3. ricorrere alla cremazione del corpo dell’animale che è il processo maggiormente consigliato perché più igienico e ambientalmente sostenibile.
  • cremazione singola per poi portare le ceneri in un’urna da trattenere in casa oppure chiedere che l’urna possa essere deposta nello stesso loculo del padrone (alcune Regioni stanno legiferando in tal senso)
  • cremazione collettiva e rinunciare alle ceneri
  1. disperdere le ceneri in luoghi di memoria e affetto

 

Qualunque sia la scelta che si desidera fare è confortante confrontarsi con chi ha vissuto la stessa luttuosa esperienza e non sentirsi in imbarazzo nel chiedere, anche psicologico, se necessario.

 

Categories
First Category

Il decesso di un animale domestico.

Quando un animale di affezione se ne va lascia un vuoto immenso nel cuore di chi gli ha voluto bene, perché è un amico unico e insostituibile. E’ difficile spiegare a parole la tristezza e la mancanza che dura nel tempo. Anche i poeti ci hanno provato, qui Eugenio Montale.

Da sempre, gli esseri umani hanno instaurato rapporti forti con gli animali. Le ricerche archeologiche evidenziano che i cani vivevano vicino agli uomini più di 10.000 anni fa. Gli animali ricevevano cibo e accudimento, e in cambio davano la loro lealtà e il loro lavoro. Infatti il rapporto uomo-animale si è consolidato grazie ad una collaborazione sincera e continua.

Per esempio, i cani proteggevano gli accampamenti, avvisando con il loro latrato della presenza di nemici o bestie feroci, oppure guidavano il gregge di pecore, come accade ancora oggi con il fenomeno della transumanza. Liberando le navi dai topi, i gatti erano un aiuto ai marinai, mentre bovini ed equini erano utilissimi perché sollevavano l’uomo dalla fatica nel lavoro agricolo e nei viaggi.

Diverse civiltà attribuivano ad alcuni animali il valore di divinità: gli egizi veneravano gli animali come Dèi, gli sciamani credevano che aquile, orsi e bufali per le loro caratteristiche di forza e aggressività fossero i loro spiriti guida negli spiriti guida.

Nel trascorrere del tempo la relazione tra uomo è animale si è modificata ed è diventata più domestica. Veniva richiesto non più un aiuto lavorativo, ma un rapporto di familiarità.

In questi anni, soprattutto durante la pandemia, la relazione affettiva con gli animali domestici è diventata più forte che mai. Supera il 60% la percentuale di persone che vive con almeno un animale domestico. Il legame che si forma tra animali e proprietari è così forte e duraturo da poter essere considerato molto simile a quello che si forma con persone amate.

Gli animali domestici fanno sentire la persona accettata in modo completo, con tutti i pregi e i difetti, senza il giudizio o lo stress che si attiva nei rapporti personali tra gli umani.

Infatti gli animali hanno la capacità di collegarsi con i nostri comportamenti più semplici e spontanei e hanno una sensibilità profonda nell’individuare lo stato d’animo dell’umano e dare conforto. Il loro attaccamento è incondizionato. Chiunque ha avuto un animale d’affezione lo ha sperimentato.

Per questo l’animale è considerato un amico, un compagno, un membro della famiglia, e la sua morte è ancor più dolorosa, soprattutto per le persone che vivono da sole.

Questo evento oltre può determinare un forte malessere e disagio se la persona non si sente capita, da chi banalizza o sminuisce il dolore provato. Il lutto di un animale domestico è una perdita a tutti gli effetti, perciò merita rispetto e attenzione.

La morte di un animale in una famiglia con bambini, può essere un’occasione educativa per far comprendere il senso della vita che accomuna gioie e dolori

La sensazione di perdita e tristezza rimane per un tempo molto soggettivo. Per alcuni può essere un sollievo adottare subito un altro animale, altri lo vedono come un “tradimento”, per altri occorre superare un vero e proprio periodo di “lutto” da elaborare.

Chi ha affrontato questa esperienza ritiene utile e confortante prendersi tutto il tempo necessario per elaborare la perdita, tenere ancora ciò che apparteneva all’animale e liberarsene gradualmente, (magari regalando ad associazioni animaliste), parlare del proprio animale con altre persone per ravvivarne il ricordo, esporre foto che rappresentino episodi di vita comune….

Sicuramente può toccare la sensibilità di chi ha fatto un percorso di vita con un animale d’affezione leggere il seguente testo

Testamento di un cane (Anonimo)

Amico mio, la mia eredità non è fatta di beni materiali, ma resteranno tuoi per sempre l’allegria, la gioia di vivere, il rispetto che spero di averti insegnato in tanti anni di vita in comune. Se sono riuscito a spiegarti cos’è l’amore di un cane e tu sarai capace di regalare un amore che gli assomigli anche solo un po’ – a qualsiasi essere vivente, uomo o animale che sia – spero di averti lasciato un bene inestimabile e scodinzolerò felice tra le nuvole. Una raccomandazione: non provare a dimenticarmi, non ci riusciresti… e non dire: “Basta animali, ho sofferto troppo”; se lo dicessi, vorrebbe dire che non ti ho lasciato nulla.

Se ti ho insegnato l’amore dimostramelo, offrendolo ad un altro animale: ti darà anche lui tenerezza, allegria ed ancora amore. E alla fine ti lascerà un testamento come questo. Cosa? Senza accorgertene, continuerai ad imparare e crescere, ed un giorno ci ritroveremo tutti insieme in un unico paradiso, perché non c’è un Paradiso per gli uomini ed un Paradiso per gli animali, ce n’è uno solo per tutti quelli che hanno imparato ad amare.

Un passaggio successivo altrettanto doloroso è decidere come organizzare la sepoltura dell’animale domestico.