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Le bare green

Le pratiche di sepoltura si aggiornano di anno in anno per rispondere alle richieste delle persone ed alle esigenze del progresso.

I costi dei servizi e dei rituali sono resi sempre più accessibili per ogni fascia sociale, pur mantenendo alti gli standard della qualità.

Viene sempre maggiormente preso in considerazione l’impatto ambientale perseguendo l’obiettivo di evitare un’eccessiva cementificazione (minor numero di cimiteri a favore di parchi naturali), un minor utilizzo di acqua per piante e fiori e legno per costruire le bare.

Anche per la cremazione si consuma molta energia, per cui si stanno studiando alternative più ecologiche per diminuire le emissioni inquinanti e anche nel rispetto del paesaggio.

Tutto questo con intenzioni non solo pragmatiche, ma con lo spirito di ricondurre la morte al ciclo naturale della vita.

L’Italia, pur compartecipando ad alcuni progetti innovativi sviluppati all’estero, ha una legislazione ancora restrittiva. Tuttavia in Parlamento dal 2010 c’è un disegno di legge che vuole aprire la strada a tecniche alternative di tumulazione

Il compostaggio umano

Fa un certo effetto pensare che le nuove tecnologie green per l’inumazione dei corpi dei defunti possa essere equiparata al processo di compostaggio degli alimenti. I corpi, avvolti da materiali appositi, vengono inseriti in contenitori biodegradabili ed inseriti in una zona o struttura dedicata permettendo che batteri ed insetti svolgano il loro compito naturale. Trascorso un tempo consono il terriccio viene consegnato ai familiari. Queste sperimentazioni sono state effettuate negli Stati Uniti, mentre nei Paese Bassi è stata ideata una bara costituita da un micelio fungino disidratato che decompone i corpi perché assorbe anche eventuali sostanze tossiche compresi la plastica e i metalli