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Il decesso di un animale domestico.

Quando un animale di affezione se ne va lascia un vuoto immenso nel cuore di chi gli ha voluto bene, perché è un amico unico e insostituibile. E’ difficile spiegare a parole la tristezza e la mancanza che dura nel tempo. Anche i poeti ci hanno provato, qui Eugenio Montale.

Da sempre, gli esseri umani hanno instaurato rapporti forti con gli animali. Le ricerche archeologiche evidenziano che i cani vivevano vicino agli uomini più di 10.000 anni fa. Gli animali ricevevano cibo e accudimento, e in cambio davano la loro lealtà e il loro lavoro. Infatti il rapporto uomo-animale si è consolidato grazie ad una collaborazione sincera e continua.

Per esempio, i cani proteggevano gli accampamenti, avvisando con il loro latrato della presenza di nemici o bestie feroci, oppure guidavano il gregge di pecore, come accade ancora oggi con il fenomeno della transumanza. Liberando le navi dai topi, i gatti erano un aiuto ai marinai, mentre bovini ed equini erano utilissimi perché sollevavano l’uomo dalla fatica nel lavoro agricolo e nei viaggi.

Diverse civiltà attribuivano ad alcuni animali il valore di divinità: gli egizi veneravano gli animali come Dèi, gli sciamani credevano che aquile, orsi e bufali per le loro caratteristiche di forza e aggressività fossero i loro spiriti guida negli spiriti guida.

Nel trascorrere del tempo la relazione tra uomo è animale si è modificata ed è diventata più domestica. Veniva richiesto non più un aiuto lavorativo, ma un rapporto di familiarità.

In questi anni, soprattutto durante la pandemia, la relazione affettiva con gli animali domestici è diventata più forte che mai. Supera il 60% la percentuale di persone che vive con almeno un animale domestico. Il legame che si forma tra animali e proprietari è così forte e duraturo da poter essere considerato molto simile a quello che si forma con persone amate.

Gli animali domestici fanno sentire la persona accettata in modo completo, con tutti i pregi e i difetti, senza il giudizio o lo stress che si attiva nei rapporti personali tra gli umani.

Infatti gli animali hanno la capacità di collegarsi con i nostri comportamenti più semplici e spontanei e hanno una sensibilità profonda nell’individuare lo stato d’animo dell’umano e dare conforto. Il loro attaccamento è incondizionato. Chiunque ha avuto un animale d’affezione lo ha sperimentato.

Per questo l’animale è considerato un amico, un compagno, un membro della famiglia, e la sua morte è ancor più dolorosa, soprattutto per le persone che vivono da sole.

Questo evento oltre può determinare un forte malessere e disagio se la persona non si sente capita, da chi banalizza o sminuisce il dolore provato. Il lutto di un animale domestico è una perdita a tutti gli effetti, perciò merita rispetto e attenzione.

La morte di un animale in una famiglia con bambini, può essere un’occasione educativa per far comprendere il senso della vita che accomuna gioie e dolori

La sensazione di perdita e tristezza rimane per un tempo molto soggettivo. Per alcuni può essere un sollievo adottare subito un altro animale, altri lo vedono come un “tradimento”, per altri occorre superare un vero e proprio periodo di “lutto” da elaborare.

Chi ha affrontato questa esperienza ritiene utile e confortante prendersi tutto il tempo necessario per elaborare la perdita, tenere ancora ciò che apparteneva all’animale e liberarsene gradualmente, (magari regalando ad associazioni animaliste), parlare del proprio animale con altre persone per ravvivarne il ricordo, esporre foto che rappresentino episodi di vita comune….

Sicuramente può toccare la sensibilità di chi ha fatto un percorso di vita con un animale d’affezione leggere il seguente testo

Testamento di un cane (Anonimo)

Amico mio, la mia eredità non è fatta di beni materiali, ma resteranno tuoi per sempre l’allegria, la gioia di vivere, il rispetto che spero di averti insegnato in tanti anni di vita in comune. Se sono riuscito a spiegarti cos’è l’amore di un cane e tu sarai capace di regalare un amore che gli assomigli anche solo un po’ – a qualsiasi essere vivente, uomo o animale che sia – spero di averti lasciato un bene inestimabile e scodinzolerò felice tra le nuvole. Una raccomandazione: non provare a dimenticarmi, non ci riusciresti… e non dire: “Basta animali, ho sofferto troppo”; se lo dicessi, vorrebbe dire che non ti ho lasciato nulla.

Se ti ho insegnato l’amore dimostramelo, offrendolo ad un altro animale: ti darà anche lui tenerezza, allegria ed ancora amore. E alla fine ti lascerà un testamento come questo. Cosa? Senza accorgertene, continuerai ad imparare e crescere, ed un giorno ci ritroveremo tutti insieme in un unico paradiso, perché non c’è un Paradiso per gli uomini ed un Paradiso per gli animali, ce n’è uno solo per tutti quelli che hanno imparato ad amare.

Un passaggio successivo altrettanto doloroso è decidere come organizzare la sepoltura dell’animale domestico.

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L’eredità digitale – normativa e aspetti legali

Vediamo alcuni aspetti legali.

Risulta ormai evidente che i social network del defunto e i loro contenuti facciano parte del suo patrimonio digitale e per questo sono oggetto di successione.

Per tutti i social (i cui più noti sono Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn) necessitano di un proprio profilo personale e sono richieste delle credenziali di accesso; di cui soltanto il titolare dell’account ne ha la disponibilità. Proprio per questo ultimo aspetto, in merito a riservatezza e sicurezza, è necessario capirne definire com utilizzare gli account del defunto dopo la morte del titolare.

Dal punto di vista legale, ecco chi può avere l’accesso ai social del defunto.

Legalmente l’accesso spetta in primo luogo agli eredi secondo le norme del diritto comune. Infatti secondo il codice della privacy, possono avere accesso ai dati personali delle persone decedute soltanto coloro:

  • che hanno un interesse proprio (es. vorrebbero comprendere se la morte è frutto di un suicidio o di un incidente per capire se possono ottenere un risarcimento dall’assicurazione);
  • che agiscono a tutela del defunto (es. a tutela della sua reputazione);
  • che agiscono per ragioni familiari meritevoli di protezione.

Gli eredi non possono mai avere accesso per motivi di curiosità o di legame emotivo.

Come si stabilisce l’eredità del profilo?

Per rimediare ad una serie di problemi che mettevano in discussione l’esistenza della privacy e della sua violazione con l’accesso al social dopo la morte del titolare, i principali social network hanno adottato dei rimedi.

Ogni Social ha le sue regole, abbiamo già visto Facebook, ora vediamo gli altri..

Fonti normative Art. 9 comma 3 d. lgs.196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali)

Spesso è necessario un approfondimento legale in caso ci si trovi davanti a un erede del defunto e temi che qualcuno abbia violato la privacy del suo account social; oppure in presenze di controversie sulla titolarità del patrimonio digitale del defunto o altri ancora.

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L’eredità digitale – social del defunto per Instagram, Twitter e Linkedin

Ogni Social ha le sue regole, abbiamo già visto Facebook, ora vediamo gli altri.

Eredità del profilo Instagram

Su Instagram non è possibile scegliere un contatto erede, ma i parenti del defunto possono comunicare la morte del titolare e rendere il profilo commemorativo (dimostrando la morte del titolare) o procedere alla sua cancellazione (fornendo certificato di nascita, certificato di morte e il documento che attesti di essere l’erede digitale).

Eredità del profilo Twitter

Nel caso di Twitter è possibile chiedere solamente la rimozione dell’account fornendo i documenti richiesti, ma l’eredità digitale andrà persa.

Eredità del profilo LinkedIn

La procedura su LinkedIn è molto più semplice: qualunque utente può segnalare il decesso di una persona riempiendo un apposito modulo online e il profilo verrà rimosso. LinkedIn non prevede l’opzione di rendere il profilo commemorativo, come lo stesso Twitter, data più la sua natura professionale che personale del social in questione.

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L’eredità digitale – contatto erede di Facebook, ulteriori dettagli (2/2)

Ulteriori dettagli sul Contatto Erede

Su Facebook puoi scegliere una persona e designarla come “contatto erede” per gestire l’account dell’utente defunto. e renderlo Commemorativo. Questa persona potrà prendere decisioni in merito all’account del defunto dopo che sarà stato reso commemorativo, ovvero: 

  • Scrivere un post fissato in alto nel tuo profilo 
  • Aggiornare l’immagine del profilo e di copertina
  • Richiedere la rimozione dell’account
  • Scaricare una copia dei contenuti condivisi su Facebook

Ma non:

  • Accedere al tuo account
  • Leggere i tuoi messaggi
  • Rimuovere gli amici o inviare nuove richieste di amicizia.

Nota: l’età minima per selezionare un contatto erede è di 18 anni.

 

Quali dati può scaricare un contatto erede da Facebook?

Nelle impostazioni relative al contatto erede, è possibile consentire a quest’ultimo di un archivio delle informazioni che hai condiviso, dopo che l’account sarà reso commemorativo. Eseguendo il download, il contatto erede riceverà: Foto e video che hai caricato, Post in bacheca, Informazioni di contatto e profilo, Eventi o Lista di amici

Nota: il contatto erede, una volta designato, potrebbe scaricare contenuto che in origine non poteva vedere.

Il contatto erede non riceverà: Messaggi, Inserzioni su cui hai cliccato, Poke, Informazioni su protezione e impostazioni, Foto sincronizzate automaticamente ma che non sono state pubblicate prima del decesso.

Facebook può fornire accesso a questo tipo di informazioni in risposta a un testamento valido o a un altro documento di consenso legale che specifica chiaramente il consenso al contatto erede.

 

Come faccio ad aggiungere, cambiare o rimuovere un contatto erede su Facebook?

Ogni utente può aggiungere, cambiare o rimuovere il tuo contatto erede in qualsiasi momento nelle impostazione generali dell’account.

Istruzioni per aggiungere un contatto erede:

  1. Clicca su in alto a destra su Facebook.
  2. Seleziona Impostazioni e privacy, poi clicca su Impostazioni.
  3. Clicca su Impostazioni per rendere commemorativo un account.
  4. Inserisci il nome di un amico in Scegli un amico e clicca su Aggiungi.
  5. Clicca su Invia per far sapere al tuo amico che l’hai scelto come contatto erede.

Per cambiare o rimuovere un contatto erede, segui i passaggi da 1 a 2 riportati sopra, quindi clicca su Rimuovi. A questo punto, se lo desideri, puoi aggiungere un nuovo contatto erede.

Se il tuo account viene reso commemorativo, il tuo contatto erede riceverà una notifica.

 

Come faccio a gestire un profilo Facebook commemorativo se sono un contatto erede?

Per gestire un profilo commemorativo se sei un contatto erede:

  1. Accedi al profilo commemorativo.
  2. In basso a destra nell’immagine di copertina, clicca su Gestisci.
  3. Usa il menu a sinistra per:
    • aggiungere un post fissato in alto;
    • rispondere alle nuove richieste di amicizia;
    • cambiare l’immagine del profilo e di copertina.

In qualità di contatto erede, puoi anche richiedere la rimozione del profilo che gestisci. Per inviare una richiesta di rimozione dell’account o se hai domande sulla funzionalità contatto erede, compila il modulo previsto da Facebook (ricorda di consentire l’uso dei cookie di Facebook su questo browser).

 

Qual è la differenza tra account e profilo Facebook?

Per usare Facebook è necessario creare un Account con il quale puoi inserire le informazioni su di te (il tuo nome, se usi il tuo nome reale) oltre a il tuo indirizzo e-mail, numero di cellulare, data di nascita e genere. Potrebbe esserti richiesto di confermare che il nome fornito sia il nome con cui ti conoscono le persone. Infine puoi creare una password per accedere al tuo account e al tuo profilo principale.

Il tuo Profilo principale è il profilo che crei quando crei un account Facebook. Questo è obbligatorio e può essere eliminato solo se elimini il tuo account Facebook. Questo profilo ti rappresenta su Facebook ed è il “luogo digitale” dove puoi condividere le informazioni su di te (ad esempio interessi, foto, video, città attuale e città di origine). Nel profilo principale puoi:

  • usare il nome che usi nella vita reale;
  • usare Messenger come tuo profilo principale
  • creare un account Messenger Kids per tuo figlio o tua figlia;
  • caricare i contatti del tuo cellulare;
  • gestire impostazioni come il modo in cui le persone possono trovarti e contattarti tramite le tue informazioni di contatto;
  • accedere alle Pagine che gestisci in qualità di amministratore;
  • eliminare o disattivare il tuo account Facebook;
  • gestire le impostazioni dell’account come:
    • Informazioni sull’account: le tue informazioni di contatto, le preferenze relative alla lingua, le informazioni di pagamento e altre informazioni generali sul tuo account.
    • Protezione: informazioni di accesso, app e siti web collegati al tuo account e attività fuori da Facebook. 
    • Inserzioni: preferenze relative alle inserzioni per controllare in che modo i dati influenzano le inserzioni che vedi.

 

Che differenza c’è tra la disattivazione e l’eliminazione dell’account?

Se disattivi il tuo account: Puoi riattivarlo quando vuoi. Le persone non possono vedere il tuo diario o cercarti. Alcune informazioni potrebbero rimanere visibili ad altre persone (ad esempio i messaggi che hai inviato). Non potrai usare il tuo account Facebook per accedere ai prodotti Oculus o alle tue informazioni di Oculus. Anche le Pagine controllate solo da te saranno disattivate. Se la tua Pagina viene disattivata, le persone non possono più vederla o trovarla quando la cercano. Se non vuoi che la tua Pagina sia disattivata, puoi cederne il controllo completo a qualcun altro; in questo modo, puoi disattivare il tuo account senza disattivare la Pagina.

Se elimini il tuo account: Non puoi riottenere l’accesso dopo l’eliminazione. Procederemo all’eliminazione dopo qualche giorno dalla richiesta. (attenzione: se nel frattempo accedi nuovamente al tuo account Facebook, la richiesta di eliminazione sarà annullata). Alcune informazioni, come la cronologia dei messaggi, non vengono memorizzate nel tuo account. Ciò significa che dopo l’eliminazione del tuo account gli amici potrebbero comunque avere accesso ai messaggi da te inviati. Le copie di alcuni materiali (ad esempio, i registri dei log) potrebbero restare memorizzate nel nostro database, ma non saranno associate a identificativi personali. Se usi Facebook per accedere a Oculus, eliminando l’account Facebook eliminerai anche le tue informazioni di Oculus, tra cui i tuoi acquisti nelle app e i traguardi. Non potrai più restituire le app e perderai eventuali crediti esistenti per lo store di Oculus. Anche le Pagine controllate solo da te saranno eliminate. Se non vuoi che la tua Pagina sia eliminata, puoi cederne il controllo completo a qualcun altro. In questo modo, puoi disattivare il tuo account senza disattivare la Pagina.

 

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L’eredità digitale – piano per l’erede digitale per Apple e Google

Come riportato nel precedente articolo, Facebook permette all’utente di impostare uno o più Amici per poter gestire il proprio profilo dopo sua scomparsa; sono varie le attività che possono fare gli eredi su Facebook, ad esempio creare/eliminare un post sul profilo, visualizzare i post (anche se privati) e rendere il profilo commemorativo. Oppure accettare / rifiutare richieste di amicizia, cambiare la copertina o cancellare l’account. Ciò che non può fare invece la persona designata a prendersi cura del proprio profilo in seguito al decesso, tranne visionare gli amici o fare nuove richieste di amicizia. 

L’eredità digitale per Apple

Per iPhone e iPad, nelle versioni da iOS 15.2 è stato introdotto il “Contatto erede”. Una funzionalità che consente agli utenti Apple di predefinire un contatto che possa occuparsi dell’eredità digitale dei propri account post decesso. L’erede digitale prescelto potrà prendere in gestione i propri profili, foto e materiale

Ecco la procedura per designare su iOS 15.2 il contatto erede, su iPhone e iPad. Accedere da Impostazioni e selezionare l’ID Apple (vedrai nome e cognome dell’utente) , poi da “Password e Sicurezza” selezionare “Contatto Erede”. Così facendo si accese alla scheda e si potrà scegliere una un utente con cui condividere le chiavi di accesso, a cui lasciare la propria eredità digitale. Basta autenticarsi e sarà aperta la rubrica, poi una volta scelta la persona designata si viene informati del fatto che l’erede potrà accedere alla propria eredità digitale. L’eredità digitale consiste in foto, messaggi, note, file, contatti, eventi del calendario, app scaricate, backup dei dispositivi. Unico vincolo sarà nel fatto che non potrà avere accesso al portachiavi iCloud e ai file multimediali concessi in licenza .

Una volta condivisa con il contatto la propria chiave di accesso, la persona prescelta dovrà fornire la chiave stessa generata e un certificato di morte, prima di poter accedere alla eredità digitale.

 

L’eredità digitale su Google

Come per Facebook e Apple, anche Google consente di gestire la propria eredità digitale. Sara sufficiente accedere al proprio account Google e consentire ad altri selezionati utenti di prendersi cura dei propri dati. Successivamente bisogna selezionare la scheda “Dati e privacy”, per poi cliccare su “Stabilisci un piano per la tua eredità digitale”.

Da questa area si può indicare dopo quanto tempo di inattività Google dovrà considerare il tuo account idoneo per l’eredità digitale. Successivamente bisognerà inserire un numero telefonico per consentire a Google di contattare il proprietario dell’account, oltre ad e-mail e SMS. Dopodiché si potrà scegliere una persona (fino a 10 nomi), di cui bisognerà inserire l’indirizzo e-mail.  Inoltre si potrà scegliere un messaggio automatico da spedire a chi proverà a mettersi in contatto con il titolare dell’account, per rendere noto che non si sta più utilizzando l’account. Infine si potrà decidere se eliminare l’account e tutti i dati correlati (blog, video, etc), compresi i video su YouTube.  Infine si potrà permettere all’erede di scaricare i dati (ma entro tre mesi).

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L’eredità digitale – il contatto erede su Facebook (1/2)

Fare testamento è sempre stato un atto di responsabilità che le persone hanno scelto per trasmettere in eredità ai propri discendenti i valori patrimoniali posseduti in vita.

In questi ultimi anni l’utilizzo del Web  e dei Social network ha suggerito la necessità di proteggere i dati personali online (quali foto, email, informazioni, contatti, backup del dispositivo, accessi alle piattaforme, contenti su cloud, etc) che dopo la morte del proprietario andrebbero o dispersi oppure peggio in mano a persone indesiderate.

Si tratta di un’eredità digitale che andrebbe tutelata con un’accorta riflessione perché coinvolge l’uso di dati sensibili e coperti dalla legge sulla privacy. Quindi lo strumento a protezione di questo nuovo tipo di eredità sarà il “Testamento digitale”.

Ma se fino ad oggi il profilo personale di chi è passato a miglior vita era destinato a rimanere nel “limbo” del social senza (date le circostanze) alcuna attività o aggiornamento, Facebook ha lanciato il “legacy contact”, ovvero la possibilità di affidare il nostro personale profilo a un amico, a una persona cara e fidata che potrà gestirlo nel momento in cui dobbiamo abbandonarlo, nostro malgrado, per sempre.

Si tratta di un vero e proprio “erede digitale”, una sorta di esecutore testamentario per i nostri “beni social” che sarà abilitato da noi stessi (con un’apposita opzione mentre siamo ancora in vita) ad informare il mondo del nostro trapasso e a trasformare il nostro profilo in commemorativo.

Già dal 2009 Facebook dà la possibilità di trasformare il profilo di un defunto in un account commemorativo.

Oggi ogni Utente ha la possibilità di comunicare a Facebook il destino del proprio Profilo in caso di morte, disponendo di rendere il Profilo Commemorativo o richiederne la Rimozione.

In sintesi quindi il «Contatto erede» di Facebook è la possibilità di lasciare in eredità il profilo social di una persona dopo la morte. La persona scelta potrà così gestire l’account della persona scomparsa al suo posto e sarà l’unico in grado di compiere le normali azioni previste da Facebook.

La funzione «Contatto erede» permette di commemorare la memoria del defunto che continuerà ad essere su web/social grazie alla gestione del profilo Facebook, che dunque non verrà cancellato, da parte di terze persone.

Cosa potrà fare il “contatto erede”? previa accettazione dell’incarico da conferito in vita dal defunto, potrà anche scrivere messaggi in suo ricordo, accettare richieste di amicizia e cambiare persino l’immagine del profilo, in base alle autorizzazioni; mentre tutti i post pubblicati in precedenza resteranno “congelati” mantenendoli ben distinti da quelli successivi alla dipartita.

Il “contatto erede” potrà anche scegliere il futuro dell’account. Oltre a mantenerlo aperto per commemorare la memoria del defunto avrà due alternative: scegliere di cancellarlo o di «congelarlo», lasciarlo intatto con le ultime modifiche effettuate dalla persona scomparsa, senza proseguirne l’attività.

Tuttavia ci saranno delle restrizioni previste per il nuovo gestore del profilo scelto come “contatto erede”. La persona che curerà il profilo non potrà accedere direttamente all’account e quindi non avrà accesso ai messaggi o cancellare/modificare i contenuti del diario di Facebook come le foto o i post, ma anche eliminare gli amici già presenti nella lista dei contatti.

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L’eredità digitale – onere testamentario e riconoscimento giuridico (erede legittimo e contatto erede)

Il contatto erede è la persona scelta per occuparsi del profilo sul Social Network in caso di morte del titolare.

Come detto, infatti, il profilo sui Social Network è divenuto un contenitore di ricordi scelti direttamente dalla persona. Inoltre, ad esso è collegata una rete di contatti che potrebbero avere interesse a mantenere vivo il ricordo della persona attraverso il suo profilo.

Per questo molti Social Network hanno introdotto la possibilità di scegliere un contatto come erede, designandolo attraverso una specifica impostazione.

Ecco dunque l’esigenza che il profilo possa continuare ad esistere ed ecco perché la qualifica di contatto erede è direttamente collegata all’esistenza di un profilo “commemorativo”.

Il contatto erede, non avrà alcuna possibilità di operare sul profilo del designante, am fare solo azioni finalizzate a conservarne e promuoverne la memoria.

L’unica alternativa alla trasformazione del profilo (in commemorativo) è la sua completa cancellazione.

La figura del contatto erede è creata direttamente dalla prassi e non ha alcun diretto riconoscimento giuridico. Nulla a che vedere dunque con l’erede in senso proprio, che succede in (quasi) tutti i rapporti giuridici della persona defunta.

Sarà l’erede o il contatto erede a poter decidere concretamente la gestione del profilo del defunto?

Deve tenersi conto che il diritto all’immagine e i diritti della personalità morale non si trasmettono all’erede, pertanto nemmeno lui potrebbe prendere decisioni sulla gestione del profilo social del defunto.

Inoltre, la Legge richiede precise forme per la manifestazione della volontà testamentaria, nessuna delle quali contempla un click su un’opzione dentro un Social Network o una e-mail. Dunque, per dare certezza alla nomina del contatto erede, essa dovrebbe essere contenuta in un valido testamento.

Se vuoi attribuire maggior forza alla disposizione, potrai renderla un onere testamentario, subordinando la nomina ad erede all’effettiva presa in carico della gestione del profilo.

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La nascita dei cimiteri moderni

L’Editto di Saint Cloud, il cui nome ufficiale è “Décret impérial sur les sépultures”, venne emanato da Napoleone il 12 giugno 1804. Bonaparte, affiancato dal segretario di stato Hugues Maret, firmò l’editto nel Castello di Saint Cloud, una delle residenze preferite dall’imperatore. Oggi il castello non esiste più perchè il 13 ottobre 1870 venne distrutto da un incendio causato da un bombardamento francese nella guerra franco-prussiana.

L’Editto di Saint Cloud regolava precisamente la pratica delle sepolture determinando la nascita dei cimiteri moderni.

L’editto stabilì che le tombe fossero tutte uguali e venissero poste in luoghi arieggiati e soleggiati al di fuori delle mura cittadine per due finalità una di carattere igienico-sanitario perché era necessario evitare di continuare seppellire i corpi dei defunti nelle chiese in quanto emanavano odori malsani e provocavano malattie e una di carattere più strettamente politico perché stabilendo che le tombe fossero tutte uguali veniva rispettato il principio rivoluzionario dell’uguaglianza.

L’editto di Saint-Cloud si suddivideva in cinque titoli:

  1. Delle sepolture e dei luoghi a loro dedicati
    Si specificava il divieto di seppellire all’interno degli edifici sacri e dentro le mura delle città; i terreni dedicati alle sepolture dovevano essere situati fuori dalle città, in posizione elevata, a 35-40 metri di distanza dagli abitati, circondati da mura di cinta alte almeno 2 metri. Ogni sepoltura doveva essere individuale e di questa ne venivano date anche le dimensioni della fossa e la distanza tra questa e le altre.
  2. Dell’istituzione dei nuovi cimiteri
    Tra le altre cose, si precisava che con le nuove costruzioni, i vecchi cimiteri dovevano essere chiusi
  3. Della concessione dei terreni
    In questo titolo si affermava che potevano essere dati in concessione terreni per l’edificazione di tombe di famiglia, con annessi monumenti e cripte alle famiglie più illustri.
  4. Della sorveglianza dei luoghi di sepoltura
    E’interessante notare che si prendeva in considerazione la presenza di culti differenti e che perciò all’interno dei cimiteri dovevano esserci settori dedicati con il loro ingresso separato. Si doveva inoltra vigilare affinché si evitasse qualunque atto contrario al rispetto della memoria dei morti.
  5. Delle pompe funebri
    Si regolavano infine le modalità di trasporto dei defunti, gli ornamenti, eccetera.

Estratto dalle fonti: “studio veloce .it”  e “la civetta di Torino.it”

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La poesia funebre

Il tramonto

La poesia spesso trova le parole che ciascuno di noi non sa trovare, ma che riconosciamo appartenenti alla nostra sensibilità. Un valore ancor più importante ha la poesia funebre la cui origine è antichissima.

Alcune fonti antiche distinguono due specie di carmi funebri:

l’epicedio e il treno.

Epiceneo è il componimento poetico greco, scritto in morte di qualcuno, di origine popolare: al lamento degli uomini seguiva quello delle donne, il coro ripeteva il ritornello. Nella forma artistica fu corale e vi ebbe parte considerevole l’elemento mitologico. Veniva eseguito in presenza del cadavere,

Sembra che il “treno” non abbia avuto limitazione di tempo e di luogo; Il canto funebre artistico fu accompagnato da una danza solenne e l’accompagnamento musicale venne eseguito esclusivamente dal flauto:

Un componimento poetico di vario carattere che si contraddistingue per la sua brevità ed efficacia è l’epigramma cioè è un’iscrizione poetica dedicatoria anche funeraria, utilizzata negli epitaffi delle lapidi

Gli epigrammi funerari si possono suddividere in diverse categorie quali:

Epitaffio
(epitaphion – έπιτάφιον): la epigrafe posta sul luogo di sepoltura (dal greco: ciò che sta al di sopra del sepolcro), che ricorda ed eventualmente elogia il defunto.
Epicedio (epicedion – έπικήδειον μέλος): componimento poetico scritto in elogio di un defunto, il cui scopo è di piangerlo e commemorarne i pregi.Il termine fu introdotto dal poeta latino Stazio ma il genere poetico è molto più antico

Consolatio: componimento poetico il cui scopo è di consolare chi è in vita e di alleviarne il dolore.

Esempio di Epitaffio . Fonte www bandb-rome.it
 Epigrammaton Liber X carmen 61, Epitaphium Erotii

Hic festinata requiescit Erotion umbra,
crimine quam fati sexta peremit hiems.
Quisquis eris nostri post me regnator agelli,
manibus exiguis annus iusta dato:
sic lare perpetuo, sic turba sospite solus
flebilis in terra sit lapis iste tua.

Epitaffio per Eròtion
“Qui riposa Erotion frettolosa ombra,
che il sesto inverno rapì per un crudel destino.
Chiunque tu sia, padrone dopo di me del mio campicello,
offri ogni anno il giusto (sacrificio) ai piccoli Mani:
così, (mantenendo sempre) acceso il sacro focolare e al sicuro da (ogni) turbamento (la famiglia),
possa questa pietra restar la sola bagnata di pianto nel tuo campo.”
Traduzione: fmsacca

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Quelli che ci hanno lasciato

Quelli che ci hanno lasciato non sono assenti. Sono invisibili, tengono i loro occhi pieni di gloria fissi nei nostri pieni di lacrime.

( Sant Agostino)

La morte è la continuazione naturale della nostra vita. Non c’è assenza, solo invisibilità Ma con gli occhi della mente pieni di malinconia possiamo vedere la luce gloriosa di chi ci ha lasciato